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Run baby run…. <3

Non ci sono solo i passi avanti.

Come ho sempre detto ci sono le fermate, e le cadute. E ho scelto da sempre di raccontarle tutte perché solo chi non cade, chi non è disposto a guardarsi dentro mentre è col sedere per terra non sta andando avanti.

Ogni caduta è stata uno stimolo a guardare più in profondità dentro di me.

Ho cantato vittoria troppo presto riguardo al trampolino elastico che mi sono regalata per natale per fare allenamento. Il mio ginocchio distrutto operato 2 anni fa non ce l’ha fatta. Ho rischiato di fare altri danni in una situazione già delicata.

Ho un pò pianto all’inizio, per la delusione: mi pareva che l’artrite avesse nuovamente deciso al posto mio, che mi avesse nuovamente tolto ogni possibilità di decidere. Poi ho capito che potevo stare seduta sul divano a piangere per quello che non potevo più fare o srotolare il tappetino, fare yoga, ricentrarmi ed essere immensamente grata per tutto quello che oggi posso fare e che fino a 2 anni fa era impensabile. Sono come la volpe con l’uva? Può darsi😊ma alla fine quello che conta è solo lo stato d’animo che riusciamo ad ottenere. E io ho trasformato il mio da vittima ad Anima grata e piena di voglia di ricominciare.

Il viaggio è lungo ed è fatto da continui aggiustamenti di rotta, ed apparentemente io do il meglio di me durante le tempeste piuttosto che quando non c’è vento.

Penso anche che una delle forme più grandi e belle d’amore verso noi stessi sia permetterci di essere semplicemente ciò che siamo in quel momento. Stare vigili, in ascolto sempre, centrati il più possibile ed accorgerci di quando stiamo sovrapponendo un’etichetta.

Sono quella che non molla

Sono quella che c’è sempre

“Sono quella che reagisce positivamente

“Sono una scema

“Sono brava

“Sono una che……

E’ un’altra trappola dell’ego, non vedete?

Siamo Anime che cercano di fare il meglio che possono con quello che hanno momento per momento. Ciò include discese a perdifiato e cadute madornali, perchè si cade. Sempre. La differenza la fa il grado di amore verso noi stessi e verso la vita quando siamo col culo per terra. Possiamo scegliere di mollare, di non alzarci più, di non vedere tutte le altre cose meravigliose che abbiamo e concentrarci su quell’unica che non possiamo ottenere.

O possiamo sederci comodi in attesa di rialzarci, accendere qualche candelina, prendere una coperta, qualche cuscino e lavorare su di noi. Quando saremo pronti a ripartire saremo una versione migliore di noi stessi.

Cadere non è mai una scelta, ammalarsi non è una scelta, vivere lutti, momenti di buio infernale non è una cosa che possiamo decidere, ma come affrontarla sì, è una SCELTA. Ed è nostra. E’ nostra responsabilità sapere che quello che decidiamo di fare quando siamo caduti non appartiene a nessun altro se non a noi.

Posso dire che ieri non ho pianto? Che non mi sono sentita di nuovo come mi sentivo quando la malattia era viva? No, non sarebbe vero. Ho pianto, mi sono odiata, ho odiato lei, ho odiato il trampolino, i video delle tipe felici e saltellanti che seguivo per fare allenamento e che ho cancellato da youtube perchè non li userò più. Ho odiato il tappetino da yoga perchè tirarlo fuori non sarebbe stata una scelta ma un’obbligo. Ho passato un paio d’ore così. Poi ho pensato ai miei post di qualche anno fa. Alla fatica che facevo persino a lavarmi. Alle mani che non tenevano nulla, ai dolori lancinanti che provavo anche solo a respirare, a quanto mi mancava poter fare le scale (!!) senza piangere. Ho pensato a quanto ho lottato e a dove sono arrivata. Mai nella mia vita avevo anche solo sperato che un giorno avrei sentito la parola REMISSIONE, eppure eccomi qui! Mi alzo senza pensare al dolore e non è affatto una cosa scontata, faccio quasi ogni cosa io abbia voglia di fare, posso programmare, posso avere i capelli lunghi perchè non è più un problema tenere la spazzola e il phon, posso mettere i tacchi, posso lavorare senza piangere, cucinare per mio figlio, tenere in ordine la nostra casa senza farmi aiutare, posso addirittura iniziare a pensare di fare del volontariato perchè il dolore non è più il protagonista della mia vita.

E mi preoccupo per un trampolino?

E’ qui che sono arrivata?

E’ qui che il dolore e la forza mi hanno portata?

Non penso proprio!!!!

 

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22 pensieri riguardo “Run baby run…. <3

      1. Ciao, ti ho trovata per caso sul web mentre andavo cercando una recensione di qualcuno che stesse seguendo il Paddison Program che io ho iniziato a marzo 2023. Mi farebbe piacere mettermi in contatto con te perché tra tutte le persone che seguono il programma non c’è un italiano oltre a me e anche perché mi piacerebbe condividere le nostre storie, perché mi sembra ci siano tanti tratti comuni per quel poco che ho letto. Grazie. Carmen

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  1. Leggi sotto il brano che hai scritto WordPress quali altri articoli tuoi vecchi ripesca.
    Ma dico io non ti avevo vietato il trampolino ?
    Io ascolto te e tu non ascolti me.
    Ti fa male ? Nel film mangia prega ama l attrice viene curata con foglie e bucce di banana, domani fatti un bel frullato impacco.
    Sono arrabbiata con Lampo doveva prenderti.

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  2. L’altro giorno avevo sentito una bella frase che mi aveva fatto pensare a te, purtroppo non l’ho trascritta. Però diceva qualcosa di simile a quello che hai scritto qui!

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  3. A volte sembra quasi che quello che scrivi potrei scriverlo io. Forse perché tu come me hai capito tanti concetti che trovo fondamentali per capirsi e sapersi amare. Le trappole della mente egoica, l’accoglienza da avere verso noi stessi anche quando vorremmo rifiutarci completamente.
    Ognuno ha le proprie lotte, ognuno ha i propri dolori. A parità di dolori però c’è sempre la scelta di come affrontarlo quel dolore. Vorrei che, come te, tanti altri lo capissero.
    Siamo padroni di noi stessi dove pensiamo di non esserlo mentre, dove pretendiamo di esserlo, non lo siamo mai.

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