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Grazia- Blogger we want you!

Ho letto da un’amica di questa opportunità e immediatamente ho sentito il cuore che si chiudeva.

Una reazione troppo strana per essere classificata come ‘niente di che‘. Poi è iniziato il solito balletto nella mente:

piantala è una scemenza

va beh ma perchè non provare?

perchè a te non interessano queste cose

quali cose?

queste, la visibilità

ah no?

no è ovvio, non vedi che ti sta venendo l’ansia?

Vi risparmio il resto ma era su questa falsariga: il Sè che smantellava e il piccolo cuore, la piccola ombra dorata, che cercava di capire.

Ma Charlie deve aver fatto una magia: qualcosa è cambiato all’improvviso e mi sono detta: “sì che mi interessa, e non tanto per me ma per quello che il mio blog comunica, per l’intento per il quale è nato. Aiutare, condividere, smettere di avere paura e di vergognarsi.

Ed ecco che le paure, le ansie, il senso di inadeguatezza, l’ombra oscura che mi porta a nascondere quella dorata, mi dicevano di smetterla, che non ero all’altezza, che non sarebbe successo nulla, e che facevo meglio a sminuire la faccenda, prima di prenderla troppo sul serio. E allora sapete cosa?

L’ho fatto.

E…. si sta davvero bene, dopo ❤

Se mi leggeranno va bene, se non lo faranno andrà bene uguale.

La cosa importante è che ho guardato la mia ombra e lei, ha smesso di urlare.

Questa è la mia storia: sono una mamma single molto umana, a volte troppo caustica, alle prese con l’auto immunità.

E un figlio adolescente. Il che ha già spiegato molto.
L’obiettivo del mio angolino è far conoscere l’artrite reumatoide,
la fatica, la stanchezza, le mille difficoltà quotidiane che si devono superare e accettare quando si convive con il dolore cronico. E con un figlio adolescente.

L’ obiettivo è dare coraggio, perché non ci si senta mai soli, perché si possa imparare a non vergognarsi del proprio corpo. E’ smettere di sentirsi dire: “ah! L’artrite, quella che ha mia nonna!”.

Ma soprattutto scrivo perché mi piace da morire. E perché o scrivo o gli tiro il collo, al figlio adolescente.

Non so se l’amore che provo per la scrittura sia direttamente proporzionale alla mia capacità di esprimermi, dubito, ma farlo mi fa bene, mi dà gioia. Mi fa festa.

I miei anni di convivenza con la malattia le peripezie, i viaggi su e giù per l’Italia – alla ricerca della cura perfetta, del reumatologo perfetto, della diagnosi perfetta – i medici incontrati, le medicine provate e poi mollate, il mio essere una madre sola e il mio amore per la scrittura, hanno portato alla nascita de: I giorni di vetro. Una testimonianza di come le cose, anche quelle che sembrano terribili, possano sempre cambiare IN MEGLIO!!

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Adoro il chianti, le cose che brillano, le cose di raso, le cose antiche, i fiori freschi, le brocche di ceramica, le cose viola, i Tarocchi di Marsiglia, i miei libri e quelli che ancora non ho letto e che leggerò, le tisane ai gusti impossibili, il tempo dedicato alle cose che amo, Netflix e le sue serie, amo i vampiri, i negozi antichi che non capisci bene cosa vendano, respirare piano, credere nella magia e in tutto ciò che i miei amici razionali vogliono confutare. Amo le feste ma non quando iniziano: le amo nell’attimo prima, quello in cui in potenzialità c’è ancora tutta la gioia del ritrovarsi, dello stare insieme, dello stappare vino e dell’ascoltarsi. Amo mangiare bene e cucinare per gli amici, amo i messaggi vocali chilometrici con Federica, Rita, Barbara e Tiziana che mi tengono compagnia ogni giorno da anni. Amo l’inceso, le campane tibetane, lo yoga e i tappetini che mi riempirei la casa, le bandierine tibetane che svolazzano nel vento, l’India, il Tibet, i monasteri e il silenzio.

Amo le piazze il sabato mattina dopo aver portato Adolescente a scuola, quando i negozi sono ancora chiusi e in giro ci siamo solo io e qualche piccione. Amo le candele, le luci soffuse, i discorsi lunghi con le amiche e imparare nuovi modi di pensare.

Amo l’adolescente, anche quando devo trattenermi per non stamparlo al muro.

Questa sono io, senza troppe regole, senza troppe paranoie, senza troppo autocontrollo, con un amore non ricambiato per le virgole, gli e, i perché e gli allora. E la magia. E il chianti.

26 pensieri riguardo “Grazia- Blogger we want you!

      1. Ed è quella la cosa importante, infatti! Io sono contenta che tu abbia partecipato, non so esattamente come funzioni, ma tu hai fatto una cosa giustissima!!

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  1. Il mio adolescenzte, 15 anni, io ogni tanto al moro lo appendo proprio, tanto mi fa arrabbiare. Che età sciocca, quanti comportamenti sciocchi!

    Detto questo, hai scritto parole belle ed importanti, nei nostri blog c’è molto di noi stessi, io per primo mi meraviglio di quanto sia bello esprimersi in forma scritta. E’ anche una valvola di sfogo, per carità, ma di noi qui c’è cuore ed anima.

    Ciao

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    1. si è vero poi non so nei vostri blog ma qui più o meno siamo sempre gli stessi e anche i nuovi arrivi fin’ora sono sempre state persone dolcissime….quando mi succede qualcosa, tipo questo week end al ritiro, penso sempre a quando ve lo racconterò….mi sento un pò folle… 😉

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  2. serena, sei una donna con una forza immane, un coraggio da invidiare e tantissima voglia di vivere..scrivi sempre, scrivi a noi, scrivi di te e credimi ci fai un enorme piacere…vorrei tanto credimi che questo male sparisse, vorrei solo serenità per te…perchè gte la meriti tutta..
    ma l adolescente?! lo sa di aver un super mamma ???? (secondo me sì, anche troppo!)
    un abbraccione
    daniela

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  3. Non esistono parole più giuste e convincenti di quelle che hai usato tu.
    Penso che la forza di chi scrive per puro piacere di condivisione, per regalare un sostegno, una speranza, un sorriso a chi si sofferma a leggere sia qualcosa di inarrestabile.
    Ignoro completamente come funzioni sta cosa di Grazia (tanto per cambiare, Francesca sei intelligente come una piastrella del bagno!) ma mi auguro che non si lascino scappare l’occasione di avere un pezzettino di te.
    O sono meno della piastrella.

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