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Florida. O dell’essere MORBIDA e burrosa.

Sono florida.

Ma non come la Florida, più come un cup cake. O come Nigella Lawson, conoscete? Donna bellissima, un pò curvy, troppo curvy per i miei gusti, che sono i miei:  non è un giudizio universale su come bisogna essere. Diciamo che io ho sempre adorato le donne alla Twiggy. Stile scheletrino. Più ero magra e informe più mi sentivo bene.

(Ho scelto apposta una foto di Twiggy dove è venuta malissimo cosicché voi possiate prodigarvi in mille rassicurazioni sul fatto che Nigella è nettamente più attraente, sono furbissima lo so;) )

Non sto dicendo che fosse un atteggiamento sano, nè corretto, nè da seguire. Sto solo raccontando di come io vedevo le cose. Sbagliando, probabilmente.

Adoro comprare vestiti nuovi, ma quanto andavo fiera dei miei jeans del liceo nei quali entravo ancora! La mia eterna lotta con il cibo e la bilancia (mannaggia al metabolismo che ho preso da mio padre e alla tiroidite, che non poteva venirmi l’iper, no! A me viene l’ipo!) non ha mai conosciuto soste.

Ho sempre creduto fermamente che la bellezza passasse dalla magrezza. Non c’era altra via per me. E a tutt’oggi inseguo un equilibrio che mi pare impossibile trovare.

La femminilità non si trovava nelle curve, ma stava nello scomparire sotto e dentro ai vestiti. La bellezza non era in una rotondità armoniosa ma in spigolosità e mascoline fattezze. Mi sentivo tanta, troppa, anche quando i vestiti mi cadevano addosso. Era chiaramente qualcosa di più che un problema di ciccia. Era dentro di me… ed è dentro di me anche adesso. Solo che ora la vedo. E posso combatterla.

Quando negli anni ogni tanto il dolore diminuiva, mi tornava l’appetito e qualcuno osava dirmi: “Che bella che sei! Si vede che stai meglio! Finalmente! Come sei…. FLORIDA!”. Era come ricevere una pugnalata alle spalle.

Correvo al supermercato a comprare quintali di verdura, poi  in libreria a fare incetta di libri come: Dimagrire con le erbe infestanti, o Dimagrisci con la forza dell’odio verso chi ti ha detto ‘come stai beeeeeeneeeeee‘.

Iniziavo a contare le calorie che entravano e quelle che uscivano grazie allo sport. Corsa, camminata, nuoto, acquagym, hydrobike, krav maga, tapis roulant, pesi, step in casa, cyclette… qualunque cosa e in qualsiasi momento, fino ad essere sfinita, nervosa, piena di dolori e incazzata nera.

Perchè come ha detto il mio straordinario dott. Bonadiman stamattina: “questa malattia è un pò come un lavoro palloso da impiegato statale e per una come te che ha l’adrenalina in corpo capisco sia dura stare dentro alle regole. Ma lei ti tiene dentro, e noi ci dobbiamo stare se vogliamo non sopravvivere ma vivere bene“.

E cavolo se sto vivendo bene adesso!

Sto facendo la mamma anziché soccombere sotto il ruolo della psicotica isterica con continue crisi di pianto. D’altra parte da dove viene la rabbia, da dove vengono le grida se non dalla stanchezza, dalla fatica, e dal dolore?

Riesco a cucinare (pure piuttosto bene), a pulire le mie adorate verdurine, riesco a mettere su cinque pietanze alla volta mentre stendo, controllo i compiti dell’adolescente e carico una nuova lavatrice. I pomeriggi non passano più lenti tra un pisolino obbligato e uno sbadiglio, ma si riempiono di tutte quelle cose che ho sempre amato fare e che avevo accantonato per via dei dolori, dello stress, della rabbia e della fatica.

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Le mie collane, la scrittura, le piante, le passeggiate con Lampo, la lettura dei tanti libri accumulati come trofei… ho solo l’imbarazzo della scelta.

Non c’è più nulla che mi sia precluso. Ah si, una cosa sì. La magrezza.

Traduco per chi non l’avesse capito: il cortisone non si smette. Ergo: la ciccia cresce! E Florida sia!

Farò posto in armadio per qualche nuovo abito un pò più largo, curerò di più i capelli e il trucco (spesso trascurati tanto l’unica cosa che mi importava era il giro vita: come se avesse potuto cambiarmela davvero, la vita), guarderò sempre meno all’apparire e cercherò di immergermi sempre di più nell’essere, stando sul respiro e sulla gioia di essere viva.

Tanto voglio dire, non è che avessi morosi a far la fila quando ero secca e smunta, magari con un pò più di curve le cose andranno meglio chi lo sa 😉

E comunque non posso far finta che l’artrite non ci sia, che non sia un problema serio e che non vada tenuto a bada e se il cortisone mi serve … ne farò una virtù. Come sempre!

28 pensieri riguardo “Florida. O dell’essere MORBIDA e burrosa.

  1. Bravissima! Io però sono dell’idea che non bisogna demonizzare né le “floride” né le “magre”. Nessuno sa perché qualcuno è grasso o magro. Io per esempio sono magra da sempre per costituzione e talvolta mi sono stati fatti commenti poco lusinghieri sulla mia magrezza, come se la colpa fosse mia. Eppure ero e sono sana come un pesce. Quando leggo meglio le curve che le ossa e via così un po’ mi offendo, perché non è che tutte le magre lo siano per scelta. Comunque sembra banale ma quando ci accettiamo e ci piacciamo (certo piacersi del tutto è impossibile) risultiamo anche più belle. Sicurezza e una sana dose di menefreghismo sono molto intriganti! Ciao carissima : D

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    1. Hai perfettamente ragione! E’ un argomento comunque delicato e ho cercato di far capire che era il mio modo sbagliato di vedere me stessa, assolutamente non un giudizio o un pensiero sulla magrezza o cicciottezza 😉 assoluto. Condivido il tuo pensiero sulla sicurezza hai perfettamente ragione!!!!

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      1. Sì perdonami, mi sono lasciata trascinare : D Nel senso, ho approfittato del tuo post per sollevare una questione. Avevo capito che tu non giudichi nessuna delle categorie ma che giudicavi te stessa! : D

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  2. sei una forza della natura..ti ho già detto che ti ammiro per il coraggio e la determinazione per come stai reagendo alla malattia e alla “cattiveria “della vita..io ti auguro ogni meglio..te lo meriti..
    ps mi piace la tua ironia e autoironia, i tuoi post è sempre piacevole leggerli!
    ps adoro nigella anche !!!
    bacio
    daniela

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      1. Penso che capiti spesso nella vita di essere assolutamente convinti di qualcosa, magari senza dei motivi davvero concreti, però poi quando si cambia prospettiva si inizia a considerare anche l’altro lato della medaglia, che non sempre è così male come credevamo 😉
        Che tu sia florida, Kentucky, Ontario o New York, rimani sempre e comunque una persona meravigliosa, qualsiasi panni vesti dai sempre il meglio di te quindi alla fine della fiera machissenefregaaltamenteuntubo! Vedi il lato positivo, shopping!

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