artrite reumatoide · dolore cronico

Probiotici e AR.

In questo ultimo periodo mi stanno capitando sottomano sempre più articoli – americani, inglesi, ma anche italiani – in cui si ammette che forse i probiotici potrebbero essere inseriti nei trattamenti per l’artrite reumatoide. Di certo non c’è ancora nulla, ma le indagini , i trial, e gli studi in doppio cieco sono sempre di più: segno evidente che qualcosa si sta muovendo nel campo della medicina tradizionale.

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Credo di aver capito che i probiotici in generale facciano bene a tutte le malattie autoimmuni, perchè oggi è assodato che la salute dell’intestino sia la via principale per mantenere in forma l’intero organismo.

Personalmente non ho ancora provato ad associare i probiotici a tutto il resto delle Serenate che normalmente prendo (Vitamina E, acido folico, vitamina B12,  funghi medicinali, succo di papaia fermentato, magnesio supremodiete speciali, ecc ecc…) per tenere sotto controllo dolore e infiammazione. Ammetto peraltro che sia difficile stabilire cosa abbia funzionato e quando se contemporaneamente sto assumendo diecimila integratori, cambiando la dieta e prendendo i farmaci.

Nel tempo ho sviluppato una discreta conoscenza del mio corpo e sono in grado di avvertire il minimo cambiamento prima ancora che sia palese. Sento il dolore nascere. L’idea di infiammazione farsi strada nelle vene. La testa diventa più pesante, la vista si fa meno chiara perchè gli occhi cominciano a bruciare, le ossa paiono pesare quintali, la stanchezza incede minacciosa….e in men che non si dica SBAM! Il peggioramento è arrivato, come una bomba, come un temporale. Non avverte, vuole tutte le attenzioni su di sè. E’ una primadonna l’artrite reumatoide. Eppure dopo tanti anni di convivenza si impara a conoscerlo il proprio nemico, e – a volte – si riesce ad anticiparne le mosse.

La mia reumatologa era contraria all’intervento. Ha parlato con il chirurgo e gli ha suggerito di andare avanti con Orencia e Metotrexato fino a stabilizzarla per poi intervenire. Temeva che lo stress post operatorio e l’essere rimasta scoperta dai farmaci per quasi due mesi avrebbero peggiorato nettamente il quadro. Lui non ha sentito ragioni: il ginocchio andava operato immediatamente.

Ora sto qui, in ascolto come un suricato nella prateria

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aspettando che la prossima fiammata improvvisa di dolore mi travolga come il diretto delle 3.00 a.m..

Ma non succede.

Ho fatto l’intervento una settimana fa e smesso i farmaci da quasi un mese. Per i prossimi 30 giorni di immunosoppressori non se ne parla perchè il ginocchio deve guarire e io ho bisogno di tutta la forza che ancora possiedo.

Quindi sto qui: un piccolo peloso suricato in attesa del nemico. Che per ora non si vede.

Ho eliminato gli zuccheri completamente. Facile visto che la mia vita sociale è ridotta a zero dalla mia immobilità, più difficile sarà ordinare un the al bar quando tutte le amiche chiederanno prosecco, ma ci proverò.

Ho eliminato le farine. Anche quelle integrali.

Ho eliminato il caffè. Mi concedo quello decaffeinato o quello d’orzo, anche se mi hanno detto che orzo farro e avena non sono consigliati, perchè scaldano. Ma c’è un limite alla mia sopportazione.

Sto cercando di mangiare solo frutta e verdura di stagione, semi oleaginosi, bere tanta acqua, e togliere le bucce ai legumi, come mi ha raccomandato l’iridologo.

Voglio approfittare di questo periodo drug free per aggiungere i probiotici alla mia dieta.

Facile no? Ne scelgo uno e comincio.

Si ma quale?

Internet è una miniera di informazioni tra le quali districarsi non è affatto facile: quale sarà il migliore? Quale il più adatto?  Da ciò che ho letto bisogna andare avanti almeno 2 mesi (sempre a stomaco vuoto) e testarne l’effetto. Potrebbe funzionare come no, nessuno lo sa con certezza, ma soprattutto potrebbe funzionare per un pò e smettere nel periodo di maggior picco della malattia. Non ci sono garanzie che al primo colpo si riesca a trovare l’integratore perfetto per noi: bisogna provare. E non ci sono garanzie che esista. Potrebbe essere solo uno spreco di tempo e di denaro.

Sto ancora studiando e prevedo che sarà una cosa lunga, per ora mi sembra di aver capito che i bifidobatteri  sono quelli che hanno un maggiore impatto sul sistema immunitario e quindi i più adatti alla mia patologia…. il tempo, la pazienza, e i soldi mi diranno se in qualche modo ho fatto bene a fidarmi.

 

7 pensieri riguardo “Probiotici e AR.

  1. “Internet è una miniera di informazioni tra le quali districarsi non è affatto facile: quale sarà il migliore? Quale il più adatto? ”

    Il tuo medico non ti potrebbe indicare uno più adatto? I prodotti sono tanti e ognuno è efficace nel suo specifico. I probiotici, usati da me (quando qualche virus intestinale mi mette k.o.) e dai miei figli (quando combattono pure loro con quei virus, ma anche nei stati febbrili o di raffreddore) sono stati come una polvera magica! Non faccio pubblicità, nemmeno sono il tipo che corre alle medicine al primo mal di testa, ma che è vero è vero: sono stati efficientissimi. Ho scritto pure un articolo per lodarli :))

    Non sono medico e non posso aiutare in altro modo, ma ti auguro ti riuscire a trovare il meglio per te. 🙂

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